venerdì 1 giugno 2012

CONVOCAZIONE CONSULTA 5 GIUGNO 2012

E' convocata la Consulta Territoriale di San Miniato per il giorno 5 giugno 2012, alle ore 21.15, presso i locali del Circolo la Cisterna, a San Miniato in via Augusto Conti.

Ordine del giorno:
1 - Inizio processo partecipativo per la riqualificazione di Piazza del Popolo
2 - Presentazione studio Gruppo Decoro Urbano
3 - Proposta di intitolazione dei Giardini Pubblici a Pietro Bucalossi
4 - Festa dello Sport 2012
5 - Varie ed eventuali

La cittadinanza è invitata a partecipare.

Saranno presenti gli Assessori:

Maria Teresa Piampiani (Lavori pubblici - Ambiente e difesa del suolo - Politiche energetiche - Polizia Municipale e sicurezza)

Giuditta Giunti (Lavoro (industria e artigianato) - Semplificazione, efficienza ed efficacia dei servizi - Comunicazione - Pari opportunità - Pace e cooperazione internazionale, gemellaggi )

David Spalletti (Politiche socio-sanitarie - Accoglienza ed integrazione - Sport, associazionismo e partecipazione)
Il Coordinatore
Mario Desideri

5 commenti:

  1. 1.Ieri ho partecipato, all’invito dell’amm.ne comunale rivolto alla cittadinanza, ove questa ha esposto il suo progetto sulla riqualificazione di p.zza del Popolo alla cittadinanza, laddove in una logica di apertura partecipativa, si è resa disponibile ad ascoltare il parere dei cittadini sul suo progetto. I cittadini hanno risposto bene e sono intervenuti in gran numero, mostrando interesse al dialogo e alla propria città, per cui, se non altro siamo entrati in una logica costruttiva di attenzione e crescita consapevole della nostra cittadina.
    Gradirei anzitutto riportare in grandi linee, per chi non era presente ieri sera, il contenuto della proposta del Comune, e poi esprimere il mio personale parere, dato che ieri sera di fronte all’inaspettata grande novità, non ero in grado farmi un’idea compiuta, a fronte anche di alcune osservazioni dei concittadini.
    La proposta, consiste in una riqualificazione della P.zza del Popolo, che è il cuore vitale di San Miniato, sulla base di attenti studi su come era la piazza nei secoli scorsi, e in un’ottica di riprendere la logica su cui è nata e a quali esigenze doveva rispondere è stato elaborato dal Comune un progetto, e presentato ai cittadini, senza preliminari veti ad altre soluzioni o proposte.
    La piazza anticamente era lastricata in pietre, al centro aveva una fontana, in quanto sotto la piazza c’è un’antica cisterna di raccolta acqua (sono state mostrate diapositive circa antichi disegni della cisterna). La piazza era luogo di mercati, di incontri e di scambi commerciali, di rapporti umani; la chiesa ha un’inclinazione tale da essere pienamente visibile dalla fontana (luogo di aggregazione e di incontro).
    Il progetto presentato, ripropone una riappropriazione della logica dell’antica piazza, anche in virtù della direzione culturale e inevitabile di un ritorno alla vivibilità e sostenibilità di tipo ecologico ed economico, dietro un nostro simbolo andato perduto, la fontana; il tutto non è altro che lo sguardo al futuro forti del nostro passato. La proposta quindi prevede il ripristino della fontana, la pavimentazione in pietre, magari recuperando quella preesistente, sommersa da decimetri di asfalto, o altra pavimentazione (da decidere); le automobili in direzione via Battisti, passerebbero sul lato ovest della piazza, per intendersi, davanti al bancomat, lasciando tuttavia uno spazio per i pedoni davanti a tale facciata, anche a tutela delle attività che ci sono su tale lato. Quindi sul lato destro della strada, la piazza riqualificata con la fontana al centro, con la riqualificazione dell’antico centro di aggregazione posto su un’area intorno alla fontana (cisterna) che goda interamente della vista sulla facciata della chiesa di San Domenico. Per il momento verranno individuati 5-7 posti auto in tale nuova piazza, giusto per le urgenze di farmacia e, naturalmente, il tutto va di pari passo con l’ampliamento del parcheggio del Cencione di circa 60 posti auto; parcheggio il cui ascensore porta le persone (compresi i disabili) a circa 80 metri dal centro storico. Naturalmente il famoso giro di piazza, che forse nacque per gli autobus, per i fiumi di studenti che regnavano a san miniato dagli anni ’50 non si farà più, e chi intende arrivare in piazza solo per invertire la marcia lo potrà fare passando da via Guicciardini. Comunque, non si comprende neanche tanto il motivo per cui dovrà farlo, dato che se deve far commissioni parcheggia solo al Cencione! Se deve andare a S.Miniato basso passa dai carabinieri, o dalla piazza senza fare il giro.

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  2. 2.Aggiungo, per memoria storica di casa mia, che è sulla piazza del Popolo, che in un’errata logica di evoluzione e di facile utile da boom economico, forti della novità dell’asfalto e del trasporto alla portata di tutti, fino al nostro centro storico, i decimetri di asfalto a copertura delle antiche pietre (che quindi, forse sono ancora in buone condizioni e recuperabili), furono stesi dal Comune senza alcuna consultazione collettiva (altri tempi) su pressione della ditta di trasporti Danti & Biagioni proprio per farvi parcheggiare gli autobus per le scuole, che ai tempi imperavano in piazza; da piccolo (primi anni ’70) al mattino pensavo che il fumo degli scarichi fosse parte integrante della nostra cittadina da secoli e secoli (la gente lo pensa anche da grande, quindi mi rallegro), e già nutrivo dubbi sul senso delle scelte di noi umani, poi al pomeriggio ci scatenavamo con biciclette, palloni e pattini a rotelle, riscoprendo la salubrità naturale.
    A fronte della proposta del Comune di riportare la piazza alla sua antica funzione, e di una prima bozza di progetto, ci sono state alcune osservazioni sulla eventuale, dirompente, migliore opportunità di fare l’unica strada a senso unico in direzione Via Battisti-S.Miniato basso sul lato est della piazza (lato tartufai-farmacia).
    Quindi l’amministrazione ha detto che si può ripensare il progetto, tuttavia, nell’ottica partecipativa della serata di ieri, ha chiesto alla cittadinanza presente di partire dalle basi: il simbolo di San Miniato, la fontana, e la piazza com’era una volta, la vogliamo o no? Poi discutiamo del resto. Quindi il consenso della platea alla fontana e alla nuova piazza è stato unanime.
    Passando all’osservazione del sig. Brotini che ha parlato a nome del gruppo “decoro urbano” della Consulta, lo stesso ha riferito che quando tale soluzione venne presentata dall’assessore all’urbanistica al ridetto gruppo di lavoro, gli stessi membri a fine serata in soli ben due minuti vi trovarono delle “gravi” incongruenze e precisamente:
    1) La strada sul lato ovest danneggerebbe le 6 attività commerciali ivi presenti,
    2) Chi viene da via Ser Ridolfo (chiostri) dovrebbe fare una curva a U per imboccare la strada in direzione via Battisti-San Miniato basso, col rischio di investire bambini e passeggini,
    3) la sera su quel lato c’è ombra, meglio sfruttabile dal luogo di aggregazione!
    Quindi la strada sarebbe più opportuna sul lato Est (lato tartufai - farmacia).
    A mio parere il progetto così come presentato dal Comune ai cittadini è degno di essere ben valutato, e comunque dobbiamo ragionare in modo coerente e ampio, e non cadere sulle diatribe, strada di qua/di la, ecc., altrimenti poi non si fa più niente. Preciso, che se le ragioni di opportunità, di fattibilità, di risposta ai criteri di intervento (recupero del centro vitale - spazio di aggregazione e di scambi), portano a far propendere per la strada a Est, a me va bene lo stesso, ma che siano valutazioni SERIE!
    Come ha fatto l’ingegnere del Comune, fondando la sua proposta sulla presentazione di attenti approfondimenti sul passato della piazza, sul suo spirito originario, di aggregazione, sul passato della fontana (che era e dovrà tornare il nostro simbolo), dovremmo noi con attenzione valutare il tutto, non in 2 minuti come ha fatto il gruppo decoro della Consulta, osservazioni che magari potrebbero anche essere buone, sulla base di altri presupposti.
    Naturalmente il discorso a mio parere è molto più ampio dalla logica dei 6 negozi, dell’ombra, della curva a U; penso che il Comune intenda anche muoversi in un’ottica di disincentivazione del traffico dal centro storico, senza, per ora, arrecare grossi problemi al transito.

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  3. 3.La logica della riqualificazione risponde ad un’esigenza prevalentemente di recupero del senso della comunità, dell’aggregazione nel centro storico, di tutti gli abitanti del centro e delle campagne dietro i nostri simboli: “fontana: significato di ecologia, risparmio e aggregazione” - “chiesa”.
    Il gruppo che meglio avrebbe potuto analizzare tale problematica, sarebbe stato il gruppo “spazi di aggregazione”, al quale mi sono iscritto, ma che la consulta non ha mai attivato, per cui esprimo qui la mia personale opinione.
    Le osservazioni e le critiche per me dovrebbero essere ben meditate e supportate da effettiva logicità, coerenza e analisi complessiva del problema “San Miniato”. I 2 minuti di osservazione del gruppo decoro non tengono conto di come la Piazza era stata pensata anticamente, per come è stata esposta dal comune, e della prospettiva di evoluzione del traffico e del centro di aggregazione della comunità.
    1. Anzitutto i 6 negozi da tutelare posti sul lato ovest, che risulterebbero svantaggiati dalla strada non sono 6, ma mi risulta che ci sia un solo negozio di abbigliamento, mentre sul lato opposto ci sono i tartufai, ma c’è anche un fondo sfitto, oltre alla farmacia (e in quel punto le auto stringono troppo, con rischi, specialmente di notte e in ore in cui non c’è nessuno). In ogni caso le attività a destra e sinistra, a parte la farmacia, vanno e vengono nel corso dei decenni, e non possiamo, rispondere alle esigenze di un singolo negozio (a fronte del ripensamento di una piazza cresciuta nel corso dei secoli dietro studi dei primi edificatori della città) quando davanti a quel singolo negozio le macchine non passeranno ne rasente, ne ad alta velocità ma sarà previsto un sufficiente spazio pedonale tra la strada carrabile e questi negozi (lato bancomat); non dimentichiamoci anche che la strada sul lato ovest permetterà anche di evitare che le macchine vadano a rasentare l’edicola e la farmacia stessa (altri luoghi storici di aggregazione popolare).
    2. L’idea che chi viene da via Ser Ridolfo (chiostri) non possa girare a sinistra se non facendo una curva a U investendo bambini, non tiene conto dello stato delle cose: nella logica di disincentivare il traffico dal centro storico, chi deve andare a San Miniato Basso, provenendo dalla zona “colline” o “Poggio di cecio”, può passare benissimo dalla Catena, mentre i pochi che si dovessero recare all’albergo San Miniato o dal dentista, devono e possono benissimo girare in P.zza Dante Alighieri, o parcheggiare al Cencione.
    In ogni caso la piazza dovrà tornare ai pedoni, ai bambini e ai cittadini che non avranno bisogno di invadere la nuova strada carrabile, e le automobili lungi dal rischio di investire i bambini, dovranno passare da tale strada a velocità ridottissima, con appositi strumenti di rivelazione velocità per il suo rispetto.

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  4. 4.Chi deve fruire del centro storico parcheggia comodamente al Cencione e in due minuti di cammino, ne usufruisce.
    3. Il discorso “Ombra” presente sul lato ovest è curioso, ma non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca; alla sera avremo si l’ombra sulla strada (sul lato ovest), ma anche su gran parte della nuova piazza (lo so, perché anche se abito sulla piazza vecchia, il sole è sempre lo stesso!), ove ci potranno essere delle panchine, mentre sul lato opposto (tartufai-farmacia) che alla sera sarà assolato (solo per una ridotta striscia di pochi metri, e nulla vieta che possa far piacere stare su una panchina al leggero sole del tramonto, senza che venga rapito anch’esso dalla strada); al mattino la piazza offre una bella ombra sulla sede della piazza lato est (tartufai-farmacia), quando il sole è battente sul lato ovest (bancomat), e proprio non ci si può stare (quindi il passaggio per le auto in quel punto -lato ovest- sarebbe più indicato; e preferisco chiamiarlo passaggio e non strada), e non ci dimentichiamo che la principale vita nella piazza si svolgerà comunque al mattino, com’era in passato e come avviene nelle piazze di analoghe città storiche in Toscana. Spesso mi capita di visitarle: Cascina, Casciana Terme, Volterra, ecc. e la mattina vi trovo grande fermento in piazze riqualificate, anziani che parlano e passeggiano, giovani madri coi bambini, discussioni popolari, calore e aggregazione. Chi deve ritirare posta o pensione, alla fine incontra conoscenti e gode del paese e di quello spirito aggregativo e costruttivo che ci manca, poi magari fa anche la spesa di primizie a San Miniato, delegando alla Coop, una volta a settimana solo grandi quantità di cose come coca cola e nutella, acqua, biscotti e quant’altro. Al mattino, i mattinieri e pensionati che hanno lavorato una vita le nostre campagne, farebbero volentieri 2 passi vestiti a festa nella loro piazza con i loro nipotini, e nascerebbe anche nuovo incontro e opportunità di dialogo, di lavoro, con chi ha maestrie e poche commesse, proposte di scambi di prodotti tipici e più gioia di stare in piazza. Alla sera molte di queste persone, col fresco, si dedicano all’orticello (e sappiamo che è così), sappiamo che la vita di un paese è soprattutto al mattino; per la sera, nulla vieta comunque di piantare due begli alberi ad alto fusto stile P.zza S.Spirito, che ricorda un po’ la nostra piazza, dotata di fontana e di chiesa simile a quella di S.Spirito.
    Per finire, in merito all’intervento del sig. Mario Rossi, lo trovo molto interessante; riguarda quel giardino privato che si trova in via Battisti chiuso e incolto da una vita, accanto al vicolo dove c’è il secchio della spazzatura; giardino che, aggiungo io, unito allo stradello inutilizzato, posto accanto, può ricoprire un’area, tale da offrire 12-16 posti auto (il secchio della spazzatura, con la differenziata, sparirà). L’esclamazione fatta da Carlo Corsi consigliere comunale PDL: “ma è proprietà privata”, dalla quale stava nascendo tensione, è stata moderatamente ribattuta da Mario Rossi: “se vi è una forte esigenza di pubblica necessità la proprietà privata, mi risulta che si possa espropriare, dietro giusto compenso”. A tal fine, sul punto, ripeto che la cosa è molto interessante sia perché darebbe posti auto, il giardino è in disuso e in decadenza da decenni , la proprietaria è una signora anziana di nome Luigina che vive sola in cima di piazza, e forse avrebbe anche piacere di fare una trattativa privata e magari, proprio in una logica costruttiva del senso della collettività come quella che stiamo cercando, in una piazza dove incontrarsi con amiche e amici per poter affrontare insieme i problemi e il tempo che comunque scorre, perché no, in uno spicchio di sole.

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  5. Invece, per finire, senza doversi fossilizzare su questa o quella diversa impostazione da dover lasciare agli esperti (che si spera operino con occhio teso alla storia e alla prospettiva di qualità della vita e vera riqualificazione, anzichè alla prospettiva di interessi particolari, non durevoli nel tempo, e dannosi per la cittadinanza e il futuro dei giovani), una provocazione da profano del design e dell’arch-eologia: intorno al pozzo fontana, un grande-vetro di 3 metri per 2, per vedere l’antica fontana sottostante?

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