Di seguito pubblichiamo integralmente la lettera aperta inviataci da Angelo Frosini, Sindaco di San Miniato dal 1999 al 2009.
Sul futuro del Liceo
Marconi
Dopo la chiusura della
bella mostra “San Miniato città-scuola”
di palazzo Grifoni, si sono letti
vari interventi in merito al Liceo
Marconi. Alcuni sostengono che si debba
ricostruire nei pressi del centro
storico.
Io sono d’accordo! La mia posizione è stata chiara fin da quando
la Provincia fu costretta a decidere lo spostamento a San Donato. Non ci sarebbe bisogno di
riaffermarla.
Si leggono però, a
volte, ricostruzioni un po’ approssimative di tutta la vicenda, posizioni puramente campanilistiche, valutazioni fatte
solo sull’onda dell’antipolitica che pervade oggi il nostro Paese.
Con questa mio intervento intendo dare un contributo al
dibattito, facendo un po’ la storia di
quella “emergenza” e degli impegni che assumemmo come Amministratori pubblici.
Nel corso del 2007 l’ Amministrazione provinciale iniziò
una ricognizione degli edifici scolastici di sua competenza per verificarne la
“sicurezza”.
Nel maggio 2008 ci
comunicò che lo studio era stato completato. I problemi maggiori erano non
tanto di natura idrogeologica, ma riguardavano molto seriamente la struttura
del fabbricato.
La relazione tecnica
presentataci dalla Provincia non lasciava dubbi. I rischi erano molto elevati
ed era dunque necessario trovare una nuova collocazione per il Liceo.
Si trattava di
governare da subito una grave emergenza. Si decise di comunicare, da lì a pochi
giorni, il problema alla dirigenza scolastica, agli alunni, alle famiglie e ai
cittadini. L’anno scolastico
volgeva al termine. Ai primi di giugno la grave situazione fu resa nota.
Nello studiare le
possibili localizzazioni del Liceo,
l’Amministrazione comunale propose alla Provincia la migliore soluzione: nuovi locali nel neonato
Interporto a San Donato. Era infatti disponibile
una struttura che avrebbe dovuto ospitare uffici in quell’area che aveva una destinazione “direzionale”.
La struttura era :
- Subito
utilizzabile, essendo nuova e non ancora occupata;
- Facilmente
riconvertibile per ospitare aule, uffici
e laboratori;
- L’unica
soluzione che garantiva ti tenere assieme tutte le classi del Liceo (chi sa di
scuola capisce bene quanto sia indispensabile per garantire la qualità della
didattica e i momenti relazionali tra insegnanti e alunni delle varie classi)
L’ Amministrazione Provinciale decise che quella sarebbe stata,
da settembre, la sede del Liceo, e trovò
subito un accordo col proprietario dell’immobile.
Iniziarono i lavori.
Lo sforzo fu enorme, frutto di una collaborazione tra Provincia, Comune e
proprietario. Per i primi di settembre era tutto pronto e l’anno scolastico
iniziò regolarmente, senza perdere un’ora di lezione. Furono garantiti, fin dal primo giorno di
scuola, i servizi di trasporto pubblico locale che vedevano modificate notevolmente le linee (c’era da garantire il
trasporto per gli alunni dell’ITC e del Pedagogico a San Miniato e del Marconi
a San Donato).
Superata la prima emergenza,
si iniziò a ragionare sul “futuro”. Convenimmo
che la soluzione trovata era una buona soluzione, ma doveva essere considerata
provvisoria, anche se per un periodo, non breve, di alcuni anni.
E’ bene ricordare
anche, a chi oggi afferma che la “ricostruzione non è mai stata supportata da
accordi”, che, superata l’emergenza, la
Provincia e il Comune sottoscrissero un protocollo a firma Frosini e Pieroni. La sottoscrizione avvenne, come documentato nella recente mostra
di palazzo Grifoni, ai primi di gennaio
del 2009. Con ciò le
Amministrazioni si impegnavano, ognuna per le proprie competenze, a realizzare un nuovo edificio, al posto del
vecchio, in via Catena, che potesse ospitare il Liceo Marconi e il
Liceo Carducci (allora come oggi a Santa
Chiara), a completamento del polo scolastico che comprende già l’ITC e
la Scuola Normale Superiore. Per consolidare
l’offerta formativa e riaffermare la
vocazione della città di San Miniato come sede di Istruzione superiore del
nostro territorio, in coerenza con quanto previsto dal nuovo PRG del Comune di
San Miniato.
Intanto la Provincia
decideva per l’acquisto dei locali di San Donato perché per un Ente pubblico
era più conveniente, per ragioni di bilancio (vedi il patto di stabilità),
sopportare un investimento piuttosto che un affitto per lunghi anni. Ma ribadendo
l’impegno a ricostruire il Liceo in via Catena con l’obiettivo di rivendere, in
futuro, l’immobile di San Donato.
Finisce il mandato amministrativo
2004-2009. Alle nuove Amministrazioni, con Gabbanini sindaco e Pieroni riconfermato
presidente, il compito di portare avanti la questione. Dopo quattro anni
scolastici, possiamo dire che i locali
di San Donato si sono rivelati adeguati. Io stesso posso testimoniarlo perché,
terminato il mio secondo mandato da Sindaco, sono rientrato a insegnare al Liceo Marconi dal
giugno 2009.
In quei locali è garantita la sicurezza, essendo stati costruiti con criteri antisimici.
Le aule sono sufficientemente grandi da poter ospitare senza problemi anche
classi numerosissime come (hainoi) prevede la riforma Gelmini. E’ dotata
di moderni laboratori. Gli impianti di
riscaldamento e raffreddamento rendono vivibili tutti i locali.
Ma le ragioni del protocollo e gli impegni assunti rimangono
validi:
- A
San Donato siamo fuori da un contesto urbano, che rimane un punto di
forza per le Scuole secondarie superiori;
- E' necessario rafforzare il polo scolastico di via Catena, visto
l’investimento fatto dalla provincia sull’ITC,
ricostruendo lì il Liceo, in un’area che è di proprietà della Provincia.
Per questo occorre l’impegno di tutte le Istituzioni. Il ruolo del Comune di San Miniato è fondamentale
in un confronto serio con le altre Amministrazioni comunali della Zona e con la
Provincia.